Da ormai un anno vivo fra le dolci colline del Roero, in una dimensione spazio temporale tutta mia che mi sta cambiando profondamente. Sono abituata ai cambiamenti, alle mie mute, e non mi spaventano. Sto imparando a conoscermi ed è bellissimo. Finalmente un luogo in cui vivere la natura che mi circonda seguendo i miei ritmi, i miei stati d’animo, le mie ispirazioni ed intuizioni…
Radicamento: una nuova esperienza per me, un nuovo e meraviglioso viaggio che auguro a chiunque abbia il desiderio di trovare se stesso. Potrei aprire milioni di parentesi, e in effetti sono molte le idee ed emozioni che vorrei condividere, ma sto ancora prendendo consapevolezza della mia forma, la muta è ancora in corso…
I fornelli sono in pausa perché fuori c’è molto da imparare e non resisto al richiamo del Sole. Mi piace salutarlo quando si trova già in posizione dominante nel cielo. Spesso mi sveglio con il canto dei cardellini che mi ‘rubano’ i semi di girasole, o con le note allegre di pappagalli multicolore che compaiono a sorpresa. Un piccolo cane dal pelo infeltrito, comparso pure lui dal nulla, vivacizza le mie giornate incasinandole a suo piacere. La mia felina cacciatrice lo sopporta con un misto di impazienza e divertimento.
Alla luce del Sole ho scoperto che le femmine di Argiope (ragni zebrati molto affascinanti) sono gran divoratrici di api, bombi e vespe… dopo l’accoppiamento non disdegnano neppure i loro maschi:)… Il convolvolo ne sa una più del diavolo e sto studiando la sua ‘psicologia’ per dimensionare la sua arroganza; le ‘falene pipistrello’ sono dalla mia parte perché lo rosicchiano volentieri (mi piace chiamarle così per le loro ali che mi ricordano tanto un Batman albino, in realtà si chiamano Pterophorus pentadactylus). Quando il Sole comincia la sua discesa, mi piace intrattenermi ad osservare i girasoli nutrirsi dei suoi ultimi raggi o le dature schiudere i loro grandi fiori a forma di tromba, e poi… eccoli all’orizzonte! Puntuali come sempre, gruppi di gruccioni color arcobaleno che volano sulla mia testa con un gran vociare, si vede che arrivano dall’Africa! E chi lo sa che non sverni con loro prima o poi…
Il Sole è tramontato e lascia il posto a Lei, alla ‘luce riflessa’, alla ‘divinità della notte’. In questo luogo la Luna mi chiama fors’anche più del Sole. Ho imparato a sentirla, a seguirla. Adoro lavorare la terra illuminata dai sui influssi. Di notte l’agricoltura moderna va a dormire. Niente trattori, decespugliatori, atomizzatori o soffiatori. Finalmente il silenzio dell’uomo e la voce della Natura che prende il sopravvento. I suoni variano a seconda delle stagioni e anche questo mi affascina moltissimo. Il canto degli usignoli per esempio, ha lasciato il passo a quello dei grilli da un paio di mesi. Civette, assioli e allocchi hanno sempre qualcosa da dire invece. C’è per davvero tutto un universo che si anima la notte. Come resistere al suo richiamo?
Pasto veloce e poi torcia frontale. Il mio ‘terzo occhio’ che la gente della borgata ha imparato a riconoscere senza il pensiero costante di ladri in agguato. Che entusiasmo quando ho scoperto che pure gli enormi ragni del genere Alopecosa sembrano dotati di ‘torcia frontale’! Non si tratta di una vera e propria torcia, ma di occhi che riflettono la luce. E’ come veder comparire tante piccole stelle sul terreno. Questi ragni tarantolati raggiungono dimensioni ragguardevoli e sono ghiotti di cavallette. Incredibile la rapidità con cui sferrano gli attacchi dalle loro postazioni; a loro la tela non serve. E potrei continuare così per troppe righe se non fosse giunto il momento di parlarvi dei piccoli esseri fatati che mi hanno spinto a scrivervi quest’oggi.
Un mese fa mi trovavo nel campo e stavo cogliendo a mano il grano nato spontaneamente dalla pacciamatura autunnale fatta con paglia. Improvvisamente, ho notato piccolissime uova sospese ancorate a fili di seta… Incredibile, non le avevo mai notate prima! Ho cominciato a chiedermi quale fosse l’insetto in grado di compiere qualcosa di così perfetto, bello, delicato e forte allo stesso tempo. Dopo alcune ricerche ho scoperto l’artefice. Un piccolo essere color verde brillante dotato di splendide ali trasparenti che tanto lo fanno somigliare ad una fata. Il suo nome è Crisopa, è un grande alleato dell’uomo e fra poco vi spiegherò perché.
La raccolta del grano è continuata per circa un mese, e man mano che i giorni passavano le uova aumentavano. Evidentemente le spighe rappresentano un supporto ideale. Ho raccolto e stoccato una certa quantità di grano privo di uova da destinare alle galline che verranno (altra conseguenza del Vivere Di Sana Pianta, ma di questo vi parlerò in seguito…). Dall’altro lato, ho creato un bouquet con le spighe in ‘dolce attesa’ che ho incastrato in mezzo ad una grande pianta di Pan di Zucchero in fiore, affinché potessero giungere indenni al momento della schiusa. Ho lasciato buona parte del grano alla Natura, perché è mia intenzione garantire la sopravvivenza e il popolamento di varie specie di animali, non soltanto le Crisope.
Da naturalista, so bene quanto siano importanti gli insetti per garantire un sistema naturale ed equilibrato, nell’orto come nel giardino. La Crisopa ne è un esempio. Prima di addentrarvi nella lettura delle sue doti di controllore di insetti nocivi, spendete pochi minuti per osservare da vicino la magia con la quale depone le sue uova: https://www.youtube.com/watch?v=GjqffMfG7xg .
Come accennato prima, la Crisopa è un importante alleato per il controllo dei parassiti nelle coltivazioni. L’adulto si nutre di polline, nettare e melata, ma la larva ha ben altri gusti! Ricorda molto la coccinella in effetti. Pensate che, nel corso del suo sviluppo, una sola larva può consumare oltre un migliaio di acari e tignole, centinaia di uova di dorifora della patata e alcune centinaia di afidi. Per questa ragione ritengo sia importante conoscere la forma delle sue uova e le sue necessità ecologiche. Dopo un periodo di muta che dura circa 2-3 settimane, ecco comparire lunghe ali trasparenti con venature verdi e brillanti. Questi deliziosi insetti allietano le mie notti al campo attirate dalla luce della mia torcia, mi diverte quel loro strano volo, ricordano per davvero delle piccole fate… di recente ho persino scoperto che ‘cantano’ e ‘duettano’. Il fenomeno ha attirato l’interesse degli scienziati in quanto, nonostante sia riconosciuta l’esistenza di varie specie di Crisopa, i diversi gruppi risultano molto difficili da distinguere morfologicamente ma, grazie ai suoni provocati dalle ripetute contrazioni dei loro addomi, ora è possibile farlo. Questi ‘canti’ vengono prodotti soprattutto nell’ambito dei corteggiamenti e sarà una vera sfida coglierli… vale la pena provarci no?
Non ho messo da parte le mie amate erbe, anzi! Il fatto è che nel mondo naturale non sono sole… I vegetali non si relazionano soltanto con noi. Per comprenderli veramente bisogna tentare di cogliere, almeno in parte, l’intreccio di rapporti che regna tra le piante e tutto l’universo vitale che le circonda, stimola e nutre, grazie a fili visibili e invisibili che tutto connettono. Da diversi mesi ormai, ha preso forma nella mia mente un progetto ambizioso in cui immagino di creare tutt’intorno a me un sistema ecologico incredibilmente ricco di specie vegetali e animali in armonia fra loro. Una sorta di superorganismo con un sistema immunitario forte e biodiverso in grado di difendersi dalle forti pressioni ambientali causate dall’uomo e dagli sconvolgimenti climatici in corso.
Grazie al dolce fluire delle energie della terra, riesco finalmente a mettere insieme tutti i pezzi, a cogliere il senso di quello che sono stata, sono e sarò. Sto scoprendo (e finalmente integrando) le due parti di me: quella che vive dentro, in espansione, e quella che vive fuori, che sta cambiando pelle per poter contenere la prima. La mia muta è in corso e la creatività alle stelle. Spero di poter cambiare le cose in meglio. Ci credo e ci sto lavorando. L’immaginazione vola, le mie ali stanno crescendo… chissà come sarà la mia nuova forma? Buona muta a tutti e al prossimo incontro!
PS: io e Riccardo (il mio instancabile collega di raccolte) stiamo sperimentando un orto naturale e istintivo basato sulle nostre conoscenze delle erbe e della Natura in generale. Siamo ancora in fase di sperimentazione e osservazione, ma credo che presto avremo parecchie cose da dire… poveri voi!