Pianta dotata di grandi foglie e fusto robusto. Nell’insieme la pianta può raggiungere altezze ragguardevoli, fino a due metri e mezzo. Una leggenda racconta che Ercole avesse usato la Panace come rimedio per tutti i mali, una panacea, per l’appunto. Considerata sin dall’antichità un potente medicamento digestivo ed emolliente, veniva usata per cicatrizzare ulcere e piaghe. Le foglie, apparentemente ruvide e poco invitanti, se cucinate si rivelano delicate sia per gusto che consistenza. Viste le loro dimensioni ne bastano poche per cucinare una gustosa zuppa o un insalata. Recenti studi hanno inoltre messo in evidenza la sua efficacia come rimedio contro la depressione e l’isteria.
La forma delle foglie è molto variabile e anche la loro lunghezza, da una decina di centimetri fino a quasi un metro. Il fusto è un po’ peloso, cavo, scanalato e può raggiungere i due metri e mezzo di altezza. Anche il fiore della Panace è piuttosto grande: un ombrello che può misurare fino a 20 cm di diametro.
E’ una pianta che predilige l’ombra o comunque suoli poco soleggiati. Potrete dunque trovarla in un prato, ma è più comune ai margini di strade, fossati, o di un bosco. Non teme il freddo, dunque è disponibile anche d’inverno; per le sue dimensioni non dovrebbe risultare difficile individuarla se presente.
Le foglie piccole e giovani possono essere consumate crude in pinzimonio o insalata. Relativamente alle foglie mature consiglio invece di separare le foglioline (la parte verde per intendersi) dal picciolo e dal rachide (la continuazione del picciolo). Il picciolo può essere spelato per renderlo più tenero, e poi tagliato a piccole rondelle e consumato in insalata o utilizzato come sostituto del sedano nei soffritti. Le foglioline invece, possono essere tritate finemente e unite ad altri ingredienti per ottenere una zuppa gustosa oppure utilizzate per aromatizzare flan e torte salate. I semi possono essere mischiati a farine nella preparazione di pani o impasti per torte.
Alcuni autori sostengono che la Panace contenga un principio attivo chiamato eracleina che sarebbe responsabile di un’azione sedativa sul sistema nervoso. Note anche le proprietà digestive della pianta. Caduta in disuso nella medicina contemporanea, la Panace trova impiego in omeopatia per contrastare l’iperattività delle ghiandole sebacee.
Nell'Europa orientale ed in particolar modo in Polonia, si usava lasciare le foglie e i fusti a macerare e fermentare per diverse settimane nell'acqua. L'acqua derivante, particolarmente acidula, veniva poi utilizzata per preparare una zuppa tradizionale chiamata "barszcz". Questo piatto viene tutt'oggi preparato e servito in alcuni ristoranti, ma senza questo lungo processo di fermentazione e spesso arricchito con altre erbe quali Ortica, Acetosella e Spinaci. Sempre in Polonia, la Panace viene fatta fermentare per preparare una sorta di birra.