Scabiosa
Knautia arvensis (Fam. Dipsacaceae)

INTRODUZIONE:

Il nome comune di questa pianta, lo ammetto, non è troppo attraente, se preferite potete chiamarla Vedovella campestre o Ambretta, ad ogni modo … avete visto che meraviglia i suoi fiori? Api, bombi e farfalle ne vanno pazzi! Grazie al mio amico entomologo Francesco Barbieri, super esperto di piccole creature volanti e non, sono riuscita a dare un nome alla splendida farfalla che compare nella foto insieme al fiore di Knautia. Pieris rapae è il suo nome, meglio conosciuta come cavolaia minore. Ma torniamo alla nostra pianta, i prati del nord Italia ne sono ricchi. Cogliete qualche fiore per decorare i vostri piatti, scrollandolo bene per evitare il trasporto a casa di piccoli insetti indesiderati. Oppure all’inizio della primavera usate le sue foglie per risotti, zuppe o ripieni.

SEGNI PARTICOLARI: Fiori di colore violetto-rosa-lilla, foglie simili a quelle del papavero.

Qualche informazione botanica per aiutarvi a identificare questa pianta. Le foglie sono pelose, quasi vellutate al tatto, di color verde tenue, opposte e profondamente pennato partite, soprattutto quelle che crescono alla base. I fiori sono riuniti in capolini (come le Compositae) con colori che variano dal rosa al violetto.

DOVE LA TROVI: Prati, a bordo di sentieri.

Molto diffusa nei prati. Di solito la trovate insieme a: Salvia dei Prati, Carota selvatica, Ranuncoli e Cagli.

UTILIZZI: Le foglie per contorni, ripieni, zuppe, frittate e risotti. Fiori per decorare.

La pianta è tutta commestibile. Si possono mangiare le foglie saltate come gli spinaci (un po’ amarognole) prima della fioritura. Ma personalmente preferisco attendere i fiori. Il loro aspetto è talmente delicato che si prestano molto bene per colorare e decorare piatti di ogni genere. Tomini, insalate, risotti, dolci…

PROPRIETA': Astringente, diuretica, depurativa, digestiva, aperitiva.

Le foglie sono ricche di tannini, dunque efficaci per purificare il sangue. In tal caso consumate sotto forma di decotto, che presenta anche proprietà aperitive e digestive. Usate fresche invece, come impacco sulla pelle, sono utili per trattare bruciature, escoriazioni ed eritemi. Per l’accumulo di tossine consiglio un decotto preparato facendo bollire 45 g di foglie fresche in un litro d’acqua per venti minuti. Poi filtrate strizzando bene le foglie e consumate il liquido nell’arco della giornata.

CURIOSITA':

Il nome volgare "Scabiosa" è legato al fatto che in passato si riteneva che la pianta fosse utile per curare la scabbia. Tale virtù non ha trovato riscontro dal punto di vista scientifico, mentre è stata confermata la sua utilità in caso di infiammazioni cutanee.

ECCO COSA PUOI PREPARARE:

 +39 349 3626757     info@vividisanapianta.it
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