Considerato dagli antichi troppo amaro nonostante le sue notevoli proprietà depurative, il tarassaco divenne importante soltanto nel Rinascimento. E’ una delle piante più utilizzate e conosciute sul nostro territorio, purtroppo soltanto in primavera, poi viene dimenticato fino all’anno successivo. Io l’adopero tutto l’anno e trovo che si sposi benissimo con le patate, uova o polenta. Questa pianta è molto importante per le api; infatti, anche se il grosso della fioritura avviene in primavera, il tarassaco produce fiori fino al tardo autunno, fornendo nettare in un periodo dell’anno in cui le fioriture sono scarse. Un altro aspetto che mi affascina moltissimo del tarassaco è il suo polimorfismo. Ne esistono fino a 70 varietà che differiscono lievemente fra loro per la forma delle foglie. Mi piace definirmi “polimorfica come il tarassaco”.
Le rosette possono essere confuse con quelle di altre erbe amare, come la cicoria selvatica, ma non preoccupatevi, sono tutte commestibili. Le foglie sono fortemente dentate con le punte ricolte verso il basso. I capolini (ossia i fiori) sono di un colore giallo intenso e molto vistosi.
Cresce dappertutto, nei prati, negli incolti, a bordo delle strade… Coglietelo preferibilmente lontano da terreni agricoli e dalle strade trafficate. I più sani e gustosi si trovano sotto gli alberi, in cui humus, foglie e lombrichi abbondano.
Tutta la pianta è commestibile, purchè lontana da fonti di inquinamento. Le tenere rosette primaverili sono ottime consumate in insalata. Dopo la fioritura, si consiglia di lessare le foglie per renderle un po’ meno amare. In tal caso si prestano bene abbinate alle patate lesse, ad esempio in un samosa di verdure. I boccioli fiorali sono sfiziosi saltati in padella e conditi con olio, sale e pepe. Le radici, colte in autunno o nel tardo inverno, fresche o essiccate, sono l’ideale per un decotto disintossicante e rigenerante.
Depurative, diuretiche colagoghe (stimola la secrezione di bile), digestive. Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia del Tarassaco come pianta utile a prevenire i tumori e a smaltire i metalli pesanti accumulati nell’organismo.
In passato, soprattutto in tempi di crisi economica, le radici del tarassaco sono state utilizzate come surrogato del caffè. Nei paesi nordici, dove la vite non cresce, si produce il vino di tarassaco per fermentazione dei fiori; mentre in Belgio viene prodotta una birra utilizzando le radici. Secondo una credenza popolare, i soffioni del tarassaco erano usati come oracolo: i giovani innamorati donavano alla pianta messaggera le loro speranze ed i loro amori. Con un soffio deciso lasciavano andare il pappo e, se tutti gli acheni volavano via, allora i loro sogni si sarebbero realizzati.