Una leggenda narra che sulla tomba di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto, torturata e decapitata dall’imperatore Massimino Daia, siano spuntati germogli di Tiglio come simbolo della sua innocenza: da allora il Tiglio divenne noto come l’Albero dell’Innocenza’, un albero che può vivere sino a 250 anni. Al riparo della sua chioma si facevano danze propiziatorie perché si credeva che i suoi rami fossero in grado di scacciare streghe e spiriti maligni. Noto da più di 2000 anni per i suoi benefici, la corteccia di Tiglio veniva impiegata per curare le ferite, mentre i fiori erano conosciuti per le notevoli proprietà ipotensive, sudorifere, sedative ed antispasmodiche. il nome ‘Tiglio’ deriva dalla parola greca ‘ptylon’ che significa ala, alludendo appunto alla lunga brattea fiorale che ricorda un’ala, un piccolo stratagemma della natura per consentire ai semi di ‘volare’ lontano. Le api sono irresistibilmente attratte dai questi fiori, coi quali producono un miele semplicemente meraviglioso, noto per le sue proprietà emollienti. Come le api, son talmente incantata dal dolce profumo dei fiori di Tiglio che ho perso il conto delle mie spedizioni ‘scova-Tiglio’ condotte a naso in su per tutte le colline di Torino e dintorni. Non si direbbe, ma trovare alberi lontani dallo smog, dal traffico e per lo più con i fiori accessibili non è cosa facile… anche perché quest’albero può raggiungere i 30 metri di altezza!
Albero di grandi dimensioni alto sino a 20-30 m. La sua chioma è rotonda e la corteccia grigia, liscia negli esemplari giovani, screpolata in quelli più adulti e sviluppati. I suoi fiori, molto amati dalle api e dolcemente profumati, crescono raggruppati in infiorescenze con una lunga brattea. Le foglie sono di colore verde scuro, a forma di cuore e con margine finemente seghettato.
Lo si trova un po’ ovunque, spontaneo o coltivato sino ai 1000 m di altitudine. Piantato di frequente lungo viali cittadini, parchi e giardini.
Le foglie giovani sono di consistenza e sapore molto delicato, pertanto sono ottime aggiunte in insalata o misticanze. L’infuso preparato con i fiori (in acqua o latte) può essere utilizzato per aromatizzare dolci come panna cotta, creme brulée o gelati. I fiori si prestano molto anche per aromatizzare liquori e bevande.
L’infuso dei suoi fiori è utile in caso di malattie da raffreddamento, nei crampi allo stomaco, ipertensione, insonnia e nervosismo. Questo grazie alle sue proprietà sudorifere, antispasmodiche, ipotensive e sedative. Utile anche per calmare gli eccessi di tosse. Attenzione a non eccedere nell’uso altrimenti può causare eccitazione nervosa anziché espletare la sua funzione di sedativo. Per uso esterno, l’infuso ha azione decongestionante su pelle infiammata e occhi arrossati, stanchi e/o gonfi. Le foglie giovani sono molto ricche di mucillagini, pertanto le consiglio in caso di mucose infiammate, gastriti e stitichezza. La corteccia dei giovani rami, colta in primavera, ha proprietà astringenti adatte sia per l’uso interno (diarrea) che per uso esterno (ferite, piaghe, emorroidi).
In passato la corteccia di Tiglio veniva essiccata, macerata e poi lavorata per ottenere corde destinate a pozzi, ormeggi delle navi, funi da biancheria, stuoie o sandali. Il suo legno invece, veniva e viene tutt'ora impiegato per fabbricare mobili, sculture, strumenti musicali e utensili di vario tipo. Il carbone ottenuto con il legno di Tiglio viene usato in erboristeria come carbone vegetale contro aerofagia e spasmi intestinali.