“Tussis agere” è la ridice etimologica che Plinio attribuì alla Tossilaggine per indicare che essa costituiva un medicamento contro la tosse. Queste proprietà, ormai confermate da studi scientifici, sono legate alla notevole quantità di mucillagini presenti sia nelle foglie che nei fiori. Per la stessa ragione, i cataplasmi di foglie fresche sono considerati particolarmente efficaci nel trattamento di pelli eczematose, ferite, piaghe ed eruzioni cutanee di varia natura. I fiori sono da raccogliere all’inizio della fioritura (febbraio-marzo) e vanno seccati rapidamente in luogo secco e lievemente riscaldato (vicino ad un termosifone per esempio) per evitare la formazione di muffe. Le foglie si sviluppano subito dopo la fioritura (a partire da aprile) e vanno raccolte, private del picciolo e seccate all’ombra. L’infuso di Tossilaggine può essere preparato sia con le foglie che con i fiori e va consumato nelle dosi di 2-3 tazze al giorno, per periodi non superiori a 6-7 giorni al mese dato il contenuto di alcuni alcaloidi dall’effetto epatotossico in caso di assunzione prolungata.