Tre settimane fa mi trovavo in Madagascar presso un laboratorio dove si lavorano i bachi da seta. All’ingresso ho incontrato un simpatico ragazzo con un ampio sorriso sdentato. Sapendo che in quel luogo sono soliti utilizzare la curcuma per colorare la seta, ho chiesto al ragazzo se poteva vendermi un po’ di curcuma fresca. Mi ha guardato incuriosito, poi mi ha sorriso nuovamente ed è corso via. Dopo qualche minuto è tornato con una zappa e mi ha detto di seguirlo sul retro. Non potevo crederci! Mi stava offrendo della curcuma viva, altro che fresca! Ha cominciato a scavare con foga e nell’arco di dieci minuti mi ha dissotterrato un mucchio di radici. Ero felicissima, l’ho abbracciato, ripagato del dono, ed ho pensato che appena rientrata dal viaggio avrei realizzato una ricetta che mi ricordasse quel momento. Al di là della strada un banchetto vendeva dei gustosissimi samosas, involtini fritti ripieni di carne e verdure, ed è così che la ricetta ha preso forma nella mia testa. Per aumentare le proprietà antiossidanti, antitumorali e antinfiammatorie della curcuma, ho scelto due preziosi alleati: la zucca e il pepe selvatico del Madagascar. Avevo a disposizione anche porri e fiori di zucchina freschi, come non usarli? Per questa ricetta ho preparato a mano l’impasto degli involtini, volendo al suo posto potrete utilizzare della pasta fillo già pronta. Per decorare, tre deliziosi fiori di Rudbeckia che ho scovato in una delle mie recenti raccolte di erbe. Ed ora… “samosiamo”!