Tajarin di Erba Luna

STAGIONALITA':

Invernale Primaverile Autunnale

PROPRIETA':

Diuretiche, vitaminizzanti

DOSI PER:

6 persone

Ecco la mia prima ricetta con l’Erba Luna (Lunaria annua). I tajarin. Questi sono un po’ speciali perché di solito dalle mie parti, in Piemonte, sono di un giallo intenso… mentre i miei sono verdi. L’aroma vago di cavolo dell’Erba Luna si sprigiona sin dal primo assaggio, arricchito dai fiori freschi e sbocciati delle cime di rapa selvatiche. D’altra parte, le due piante vanno d’accordo perché appartengono alla stessa famiglia botanica e non a caso condividono sapori simili. I fiori delle cime di rapa sono ricchi di vitamina C, per questo vanno saltati per pochissimo sul fuoco o, ancora meglio, consumati crudi.

Lunaria

50 foglie

Cime di rapa selvatiche

50 cime fiorite

Farina di tipo 0

200 g

Farina di castagne

30 g

Farina di semola

qb

Uova

2 intere + 1 tuorlo

Olio extravergine di oliva

qb

Burro

30-50 g

Aglio

2 spicchi

Sale

qb

1
2
3

Procedimento

Lavate le foglie di Erba Luna e privatele del picciolo.
Prendete una pentola capiente e portate a bollore abbondante acqua leggermente salata. Sbollentate le foglie per 5 minuti, scolatele e strizzatele bene. Con un coltello, sminuzzate finemente le foglie che serviranno per colorare e insaporire la pasta fresca.

Per la pasta: Setacciate la farina “0” insieme alla farina di castagne e versatele “a fontana” su un tagliere di legno o su un ripiano in cui lavorerete la pasta. Aggiungete l’Erba Luna, il sale e l’olio. Ricavate un incavo e rompete le uova e al centro. Con una forchetta, amalgamate a poco a poco le uova alle farine, poi impastate energicamente fino all’ottenimento di una palla liscia. Lasciate riposare la pasta per 30 minuti
avvolta in una pellicola. Stendete la pasta a mano con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile dello spessore di 1 mm circa. Infarinate la sfoglia con la farina di semola per evitare che si incolli, poi arrotolatela delicatamente. Con un coltello affilato, ricavate striscioline molto sottili. Srotolatele e adagiatele su un ripiano aggiungendo un altro po’ di farina di semola. Lasciate asciugare i tajarin e metteteli da parte.

Per il sugo: in una padella antiaderente versate 4 o 5 cucchiai di olio, due spicchi d’aglio (o meglio ancora, 4-5 bulbi di aglio orsino tagliati a fettine). Scaldate a fuoco moderato per un paio di minuti senza far bruciare l’aglio. Aggiungete 30 cime di rapa fiorite e fate saltare per un minuto. Spegnete il fuoco e unite il burro.

Buttate i tajarin in acqua bollente e salata con 2 cucchiai d’olio per evitare che si incollino durante la cottura. Passato qualche minuto, scolate i tajarin con la schiumarola e conditeli con il sugo aggiungendo un po’ dell’acqua di cottura per mantenerli umidi e morbidi. Decorate con altre 20 cime di rapa crude, ed eventualmente altri fiori a piacere.

 +39 349 3626757     info@vividisanapianta.it
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