Una pianta contraddittoria, la Verga d’Oro del Canada (Solidago canadensis). Da un lato è in grado di tingere d’oro la desolazione dei luoghi abbandonati e trascurati, di insinuare l’idea di natura selvaggia in posti in cui altrimenti non ve ne sarebbe traccia; così come è un’importante alleata della nostra salute, in particolare per chi soffre di infiammazioni ai reni o alle vie urinarie, o per chi voglia favorire la guarigione di eruzioni cutanee, ferite, piaghe, etc… Ma è anche considerata una pianta dannosa per le sue straordinarie capacità di adattamento e diffusione che hanno ridotto, o addirittura cancellato, molte specie vegetali autoctone. I suoi fiori dorati però, piacciono infinitamente alle api e ai calabroni che vi si concentrano alla fine dell’estate, quando oramai la maggior parte dei fiori spontanei ha lasciato spazio ai semi e ai frutti. Parlando di fiori appunto, se vi sbrigate potete trovarne ancora in natura. Se andate a cercarli e li trovate, metteteli a seccare in un luogo asciutto e areato, senza la luce diretta del sole; sarà sufficiente adagiarli su della carta e ricordarsi di rigirarli una volta al giorno. Una settimana dovrebbe essere sufficiente per fare seccare bene la pianta. A quel punto potrete conservarla in un sacchetto di carta, al riparo da luce ed umidità; così avrete sempre un po’ di fiori da parte in caso di infiammazioni, o semplicemente per una tisana digestiva e diuretica.