Favagello
Ranunculus ficaria (Fam. Ranunculaceae)

INTRODUZIONE:

Favagello, Ficaria o Erba delle Emorroidi:) Scegliete voi il nome comune che più vi aggrada. Favagello perché i suoi frutti ricordano la forma delle fave, Ficaria perché i tubercoli radicali ricordano piccoli frutti di fico, Erba delle Emorroidi… vi lascio immaginare, ma sappiate che quest’erba è un utile rimedio se ne soffrite! Raccogliete le sue foglie in questo periodo, mettetele a seccare e in caso di bisogno fate degli impacchi nell’area colpita. Oltre ad essere un’erba deliziosa nelle misticanze, è una pianta piuttosto ‘intelligente’. Essa infatti adotta una ingegnosa strategia di propagazione attraverso lo sviluppo di piccoli bulbilli (o tubercoli) radicali che si staccano facilmente dalla pianta madre per formare nuove colonie grazie all’azione involontaria di acqua, uomo e animali. Per questa ragione la pianta ha quasi del tutto abbandonato la produzione di semi.

SEGNI PARTICOLARI: Foglie a forma di cuore e lucide, fiori gialli con 8-9 petali.

Le foglie ricordano per forma quella delle Violette, ma sono più carnose e lucide. I fiori sono vivacemente gialli (costituiti da 7-9 petali) e quando si aprono annunciano l’arrivo della primavera al pari di Primule e Polmonarie. Come molte Ranunculaceae, i suoi fiori ricordano dei piccoli Bottoni d’oro, ed è così infatti che i francesi chiamano questa pianta.

DOVE LA TROVI: Margine i boschi, strade, fossati e campi.

Comune nei luoghi umidi, nei boschi, lungo i fossi, le siepi e i campi. Le sue foglioline a forma di cuore e carnose compaiono nel mese di febbraio, i fiori generalmente a partire da marzo. Una volta terminata la fioritura, la pianta diviene secca e scompare.

UTILIZZI: Misticanze, contorni, minestre, decorazioni.

Le foglie si usano per contorni o minestre, ma personalmente preferisco utilizzarle crude, in misticanza o a completamento di un piatto, per sfruttare al massimo il loro alto contenuto in vitamina C. Il loro sapore è piuttosto neutro e fresco, per questo si prestano a qualsiasi abbinamento. Dopo la comparsa dei primi fiori però, si consiglia di cuocere il Favagello prima di consumarlo, poiché in questo periodo la pianta si arricchisce di sostanze lievemente irritanti per le mucose. I boccioli fiorali ancora chiusi possono essere messi via sott’aceto o sott’olio e consumate come i capperi.

PROPRIETA': Antiemorroidali, cicatrizzanti, vitaminizzanti.

Il Favagello veniva impiegato con successo per la cura delle emorroidi, sia internamente che esternamente. Un cataplasma preparato con foglie fresche è un ottimo cicatrizzante. La pianta è ricchissima di vitamina C ed in passato è stata largamente utilizzata per curare lo scorbuto.

CURIOSITA':

La pianta difficilmente si riproduce per seme e infatti ne produce pochissimi, in compenso presenta ingegnose radici 'tuberizzate' formate da numerosi piccoli tuberi che funzionano da organo di propagazione. Essi si distaccano facilmente dalla radice disperdendosi con l'aiuto delle piogge, animali o uomo che smuovono il terreno facilitando la comparsa di nuove colonie.

ECCO COSA PUOI PREPARARE:

Misticanza d'inverno
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