L’autunno è appena cominciato e i colori si fanno meno accesi. C’è un fiore però, che spicca in tutto il suo splendore. E’ di un colore giallo intenso che mette il buon umore e rende il paesaggio allegro. Ricorda il girasole, ma il suo portamento è più delicato. Le api, i calabroni e migliaia di altri insetti affamati di polline, ne vanno matti. Sto parlando del Topinambour, da noi in Piemonte comunemente chiamato “Ciapinabò”. Questa pianta, originaria dell’America del nord, è nota per i suoi dolci e gustosi tuberi che ricordano vagamente il carciofo e la patata, ma anche le foglie e i fiori sono commestibili! Il nome generico “Helianthus” deriva da due parole greche ”helios” (= sole) e ”anthos” (= fiore) in riferimento alla sua tendenza a girarsi verso il sole… ma a pensarci bene, il suo aspetto un po’ lo ricorda, il sole; quindi perché non illuminare un piatto con questi splendidi fiori? ll tubero del Topinambur invece, è un alimento eccellente per favorire la corretta funzionalità dell’intestino in quanto contiene inulina, una sostanza che favorisce la digestione e stimola la proliferazione della flora batterica intestinale. Ma non è tutto. Il tubero del Topinambour è utile anche per combattere il colesterolo ed è adatto all’alimentazione dei diabetici, in quanto rallenta l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi nell’intestino. Topinambourizziamoci dunque.
In autunno è facile riconoscere questa pianta perché i suoi “girasoli” sono inconfondibili, soprattutto perché spiccano al di sopra delle vostre teste, ad un’altezza spesso superiore ai 2 metri. Il fusto e le foglie sono ricche di peli. Se poi andate a scavare, troverete il dolce tubero il cui sapore ricorda vagamente il carciofo.
Il Topinambour viene spesso coltivato a scopi alimentari, ma non è raro trovarlo allo stato selvatico, anzi, spesso viene definito infestante proprio per la facilità con cui si insedia nei terreni.
I tuberi sono eccellenti sia cotti che crudi. Si raccolgono in inverno, poiché il loro sapore in questa stagione appare particolarmente dolce; sono molto nutrienti e vanno cotti come le patate. Nella cucina piemontese sono comunemente serviti con la bagna càuda e la fonduta. Le foglie giovani, sbollentate pochi minuti, risultano croccanti, gustose e aromatiche. I fiori possono essere utilizzati per decorare innumerevoli pietanze come misticanze, gelatine o carpacci. Tra le altre cose, in passato venivano utilizzati per tingere la lana.
ll Topinambur è un alimento eccellente per favorire la corretta funzionalità dell’intestino; questo perché, come quasi tutte le piante della famiglia Asteraceae, contiene inulina, una sostanza che favorisce la digestione e stimola la proliferazione della flora batterica intestinale. Unico problema: l’inulina non viene digerita dagli enzimi intestinali, essa viene trasportata intatta fino al colon, dove viene utilizzata dalla flora intestinale che la metabolizza liberando una quantità importante di gas. Per questo il consumo di alimenti ricchi di questa sostanza provoca flatulenza! l’inulina è una sostanza di riserva per la pianta ed è per questa ragione che si concentra soprattutto nell’organo di riserva, ossia nel tubero; essa è composta prevalentemente da fruttosio, ed è colpa sua se il tubero è deliziosamente dolce. Oltre al Topinambour, ne sono ricchi la Cicoria, il Tarassaco e il Carciofo. Il tubero del Topinambour è utile anche per combattere il colesterolo ed è adatto all’alimentazione dei diabetici, in quanto rallenta l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi nell’intestino. Esso è infine una fonte importante di sali minerali, in particolare: potassio, magnesio, fosforo e ferro, selenio e zinco. I fiori sono utili per combattere la febbre.
il nome "Topinambour" deriva dalla popolazione indigena brasiliana Tupinamba che se ne nutriva sin dal lontano ’600.