E’ da quando sono piccola che amo passeggiare nei boschi. Mi recavo spesso in quello vicino a casa mia, per giocare con l’acqua dei piccoli ruscelli, costruire dighe, o scovare piccoli gamberetti. Una volta ho persino cotto le castagne colte sul momento, lì nel bosco, accendendo un fuocherello. Ma lì avevo già sedici anni. In seguito presi l’abitudine di andarci per portare a spasso i miei cani e i gatti. Ho sempre avuto moltissimi gatti, e almeno 5 o 6 fra i più intraprendenti mi seguivano sin dentro al bosco. Erano momenti ordinari, normali, e bellissimi nella loro semplicità. In quelle passeggiate ho osservato spesso le ghiande per terra, intere o mangiate da qualche scoiattolo. Ho sempre pensato che per noi non fossero commestibili… e invece mi sbagliavo! Certo, il loro alto contenuto in tannini rende necessaria una cottura prolungata in acqua, però ne vale la pena! E poi la Quercia… Celti, Greci, Romani ed Ebrei hanno sempre venerato questo albero, simbolo di continuità della vita, prosperità, buon auspicio, e soprattutto, forza. In tempi di guerra i suoi frutti venivano utilizzati per fare il pane, o addirittura, il caffé… Troppo curiosa per non provare! Dunque, ho bollito a lungo le ghiande sbucciate, poi le ho tostate in forno e macinate nel mortaio. A questa polvere ho aggiunto della cannella e dei chiodi di garofano. Ho messo il tutto a bollire in una tazza d’acqua per due minuti, e lasciato riposare per altri 5. Infine ho filtrato… buono! Poi ho guardato il colino… Lì giacevano le ghiande filtrate e ridotte in pasta. Le ho assaggiate, e mi hanno ricordato vagamente le castagne. A quel punto ho pensato che fosse un peccato buttarle… perché non usarle per dei biscotti? Ragazzi che idea! Sono venuti deliziosi, rustici e autunnali come piacciono a me. Insomma, caffé e dolcino insieme… Hai capito le ghiande zitte zitte?